Percorrendo la statale 106 in direzione sud e a 436 mt dalla costa dei Gelsomini, si trova il borgo di Sant’Agata del Bianco, un piccolo Comune di qualche centinaio di abitanti. Facilmente raggiungibile dalla costa, il borgo negli ultimi anni è stato protagonista di un processo di valorizzazione, partendo dall’esterno degli edifici che sono stati dipinti con murales.
Radici artistiche del borgo nel '900
Negli anni '40 Sant’Agata viene considerata centro di cultura sociale avanzato, soprattutto grazie alla propensione umanistica di molte figure che vivevano in paese, tra cui la famiglia Mesiti che possedeva una biblioteca contenente tutte le grandi opere del ‘700, compresa l’Enciclopedia. La storia del borgo, dagli anni ’50 agli anni ’70, è mirabilmente narrata dallo scrittore Saverio Strati nativo del luogo e vincitore del premio Campiello nel 1977. Lo stesso Strati, già nel 1953, sottolineava in varie interviste la necessità occuparsi dei poeti contadini del suo paese, ossia coloro che erano poeti dialettali, e considerava l'urgenza del “problema di uno sviluppo della cultura popolare”.
La street art
Il percorso artistico dei murales è diventato un piccolo itinerario che si snoda lungo gli edifici del centro storico. Molte delle opere sono state realizzate dallo street artist siciliano Spos.art.
Tra le opere troviamo
“Ragazzo illuminato dalla luce della storia”
“nascondino e panchina letteraria”
"Tibi e Tascia" ispirato proprio dal libro di Saverio Strati ,
"Linfa Vitale" ;
il murale “Cinema”
quello dedicato al sommo poeta Dante Alighieri.
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